TrES-2b l'esopianeta più oscuro dell’universo

TrES-2b l’esopianeta nero come il carbone

TrES-2b è considerato dagli astronomi l’esopianeta più oscuro mai scoperto. Grande quanto Giove ma molto più vicino alla sua stella, riflette meno dell’1% della luce che riceve.
Il risultato è un mondo nero come il carbone, capace di assorbire quasi completamente la luce, tanto da sembrare un buco nero planetario. Scoperto nel 2006, continua ancora oggi a stupire gli scienziati per le sue caratteristiche uniche e difficili da spiegare.

Cos’è e dove si trova TrES-2b

Questo esopianeta gigante gassoso, appartenente alla categoria dei “Giovi caldi”, si trova nella costellazione del Drago (Draco), a circa 750 anni luce dalla Terra.
Orbita a una distanza di appena 5 milioni di chilometri dalla sua stella, una distanza che lo espone a temperature superiori ai 1.000°C.

Nonostante la vicinanza e il calore, la sua superficie non riflette quasi nessuna luce visibile, rendendolo un abisso ottico nel cosmo.

Caratteristiche principali

  • Tipo: esopianeta gassoso (Hot Jupiter)
  • Distanza dalla Terra: circa 750 anni luce
  • Temperatura media: 1.000–1.100°C
  • Riflettività (albedo): < 1%
  • Anno di scoperta: 2006
  • Progetto: Trans-Atlantic Exoplanet Survey (TrES)
  • Conferma: telescopio spaziale Kepler

Questo corpo celeste è simile a Giove per dimensioni, ma orbita molto più vicino al suo Sole e assorbe quasi tutta la luce che riceve.

Perché è così nero?

L’oscurità estrema di questo mondo rimane uno dei grandi misteri dell’astronomia moderna. Le teorie più accreditate includono:

  1. Assenza di nubi riflettenti
    Le altissime temperature impediscono la formazione di nubi chiare, che in altri esopianeti riflettono la luce stellare.
  2. Atmosfera composta da sostanze assorbenti
    Vapori di sodio, potassio e ossido di titanio potrebbero assorbire gran parte della luce visibile, rendendo l’atmosfera opaca.
  3. Emissione termica nell’infrarosso
    Anche se quasi invisibile alla vista, questo esopianeta emette calore infrarosso, come una brace incandescente nel buio.

TrES-2b un “buco nero planetario”

Per la sua capacità di catturare la luce, viene spesso paragonato a un buco nero planetario.
In realtà, la sua oscurità dipende da un’atmosfera unica nel suo genere, composta da elementi che trattengono la radiazione luminosa.

Gli strumenti a infrarossi hanno rivelato una debole luminescenza rossastra, un bagliore caldo e tenue dovuto alle altissime temperature.
Immagina una sfera nera con un alone rosso quasi impercettibile: così apparirebbe questo gigante gassoso misterioso, sospeso nel vuoto cosmico.

La scoperta

Il corpo celeste è stato identificato nel 2006 grazie al progetto Trans-Atlantic Exoplanet Survey (TrES) e successivamente studiato dal telescopio spaziale Kepler.
Analizzando la luce della sua stella, gli astronomi notarono variazioni minime dovute ai transiti del pianeta, ma quasi nessun segnale di luce riflessa.
Fu allora che compresero di trovarsi davanti a uno degli oggetti più oscuri mai osservati.

Curiosità

  • Nonostante l’aspetto cupo, è estremamente caldo.
  • Emette una debole luce infrarossa, invisibile all’occhio umano.
  • Se potessimo avvicinarci, sembrerebbe una sfera invisibile che si rivela solo grazie al bagliore della stella madre.
  • È così scuro che persino il carbone o l’asfalto riflettono più luce.

Questo mondo lontano rappresenta uno dei casi più affascinanti mai osservati dagli astronomi. La sua oscurità quasi assoluta ci mostra quanto l’universo possa essere imprevedibile e complesso, capace di creare ambienti che sfidano la nostra comprensione della fisica e della luce.
L’esistenza di un esopianeta che assorbe quasi tutta la radiazione della propria stella apre nuove domande sulla formazione e sull’evoluzione dei corpi celesti più estremi.
Ogni osservazione aggiunge un tassello a un mistero che, più viene studiato, più rivela la straordinaria varietà del cosmo e l’infinita creatività della natura nell’architettare mondi fuori da ogni immaginazione.

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